venerdì 17 aprile 2015

Si ricomincia.

Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.
Ma tu, amica, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio,
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
Diventano fertilità:
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
I bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia,
nonostante tutto,
e sorridi,
il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati:
questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?
Vai col tuo amore nei campi.
Stendetevi tranquilli all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.
Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.

Wendell Berry

giovedì 24 aprile 2014

Mezzi rigatoni, tutti saporiti.

La primavera è ormai avviata con i suoi alti e bassi tipici del risveglio, allergia compresa!
Ad ogni modo, prima di dedicarci alle tipicità di stagione e preparare, per esempio, alcune ricette con carciofi, voglio celebrare una delle mie verdure preferite invernali: le cime di rapa.
Proprio in questi giorni, ho visto al mercato che ci sono gli ultimissimi raccolti di quelli che a Roma chiamiamo broccoletti (non intendendo quelli siciliani), ma proprio le foglie di quel broccolo che tanto bene sta con la salsiccia ripassato in padella... e che è comunque un ottimo sostituto della cima di rapa doc.
La ricetta proposta è semplice da fare e goduriosa, perchè composta da ingredienti dal gusto deciso già di loro che, nell'insieme, ho trovato mantengano comunque un equilibrio piacevole e non eccessivo.


Ingredienti (per 4 persone): mezzi rigatoni di buona pasta (350 gr, ma fate vobis sulla quantità che gradite) - cime di rapa o broccoletti 700 gr - pomodorini secchi sott'olio (6 metà) - 2 fette tagliate spesse di salame piccante - parmigiano (per i più coraggiosi e temerari del gusto forte, pecorino).

Per restare fedeli al carattere deciso di questo primo piatto, non lessate le cime di rapa, ma cuocetele affogate in padella con olio e aglio. In quello che sarà il piatto da portata, tagliuzzate i pomodorini sott'olio.
In contemporanea, mettete su l'acqua per la pasta e procedete poi con la cottura, regolandovi in base a quando le cime di rapa saranno cotte (20/25 minuti circa, aggiungendo acqua calda alla verdura man mano, se dovesse servire). Fate dei cubotti dalle fette di salame piccante.
Quando le cime di rapa saranno pronte, facciamoci saltare insieme i cubotti di salame, giusto per due minuti.
Scoliamo la pasta, mettiamo nel piatto da portata con i pomodorini secchi e aggiungiamo le cime di rapa con i cubotti di salame. Parmigiano (o pecorino) in ultimo. Gusto!

martedì 29 ottobre 2013

ZuccaCrema

Le vellutate sono un must della stagione fredda. È vero che le temperature sono ancora ben lontane dal farci desiderare un buon piatto bollente per cena, ma personalmente ho già iniziato con le preparazioni cremose e verdurose, toccasana e buona dose di vitamine per prepararci all'inverno. 
La proposta di oggi riguarda uno degli ortaggi più appetitosi del momento, la zucca.


La preparazione è a dir poco semplice.
Ingredienti: un spicchio di zucca medio grande - scalogno - rosmarino - olio, sale e pepe

Puliamo e tagliamo a pezzi medi la zucca. In una pentola da minestra (bordi alti) far soffriggere l'olio con lo scalogno tritato. Aggiungere gli spicchi di zucca, sale e un ciuffettino di rosmarino. Il rosmarino bilancia molto bene il sapore dolce proprio della zucca. Facciamo rosolare il tutto per cinque minuti e poi aggiungiamo tre/quattro bicchieri d'acqua (la necessità di liquido dipenderà dalla quantità di zucca e da quanto vogliamo rendere la vellutata cremosa; consiglio di andare cauti con l'acqua per ottenere una perfetta crema e al massimo aggiungere altro liquido in un secondo momento). Lasciamo cuocere una ventina di minuti, facciamo raffreddare, togliamo il ciuffo di rosmarino e passiamo con il passa verdure o frulliamo con il minipimer. 
In quest'ultimo caso, lasciate riposare la crema ottenuta prima di servirla, in modo che decanti.
Pane bruschettato, macinata di pepe, filo d'olio a crudo e pronti a tavola!

n.b.: la vellutata si mantiene bene in frigorifero, anche per 3/4 giorni.

martedì 8 ottobre 2013

Pomodori cotti veloci

I miei nonni materni sono marchigiani e tra le tipicità culinarie della regione c'è l'indiscusso gratin, che adoro, soprattutto nella ricca varietà vegetale in cui melanzane, zucchine, peperoni, cipolle e pomodori trionfano in un mix di croccante pangrattato, prezzemolo e aglio.
Acquolina in bocca? A me un po' sì! Dedicherò un capitolo a parte al gratin su cookiajo&peperoncino, approfondendo anche le varianti di preparazione per secondi di carne e pesce.

Oggi voglio partire da questo spunto per presentare una modalità di cottura veloce e allo stesso tempo gustosa dei pomodori (godendo degli ultimissimi rimasti di strascico stagione), sulla falsa riga, appunto, della cottura al gratin.


Il procedimento è banale, sarà invece una sorpresa il risultato.

Ingredienti:
pomodori (tondi a grappolo o san Marzano) - aglio (o cipollina fresca) - erbette - pangrattato - sale - olio

Basta tagliare a metà i pomodori e porli, salandoli, a scottare in padella dove avremo precedentemente scaldato un filo d'olio. A questo punto dipende dai gusti: aggiungiamo o della cipollina fresca tagliata molto sottile oppure creiamo il classico composto del gratin con pangrattato, aglio (preferibilmente schiacciato a ridursi in poltiglia/cremina) e erbette tritate. Con l'aiuto di un cucchiaio spolverizziamo la mistura sulle metà pomodoro, goccio d'olio a cappello e via a fuoco vivace per un quarto d'ora,  i primi minuti con coperchio e poi senza.
Ottimi anche da accompagnare alla semplice fetta di pane in bruschetta.

mercoledì 29 maggio 2013

Ma è maggio o novembre?

Le temperature di questi ultimi giorni portano anche i più risoluti a cadere nella genuinità dei detti popolari e "non ci sono più le mezze stagioni" si conferma nella top delle verità-banalità d'oggi.
Cosa fare dunque se i sandali si fanno attendere?
Una mia cara amica, Emanuela, in una recente visita che le ho fatto a Brescia, mi ha ragalato un pacco di pizzoccheri e sono tornata a Roma con al curiosità di cucinarli e assaggiarli. Detto, fatto!


Ingredienti necessari: pizzoccheri di grano saraceno - verza - patate - Casearia Valtellina (o fontina) - grana padano- salvia - olio e.v.
Non stabilisco le quantità, perché andranno valutate ad occhio rispetto al numero dei commensali (nel mio caso, si trattava di un pacco di pizzoccheri da 500 gr, 3 patate grandi, 1 cavolo verza, 2 etti di fontina).

Lessare in una pentola capiente la verza tagliata a listarelle e le patate a tocchetti (ovviamente regolarsi rispetto ai tempi: prima le patate, soltanto poi la verza).
In una padellina a parte, mettiamo a soffriggere abbondante salvia: ho usato l'olio extra vergine perchè non amo il burro soffritto...ma da ricetta classica, il burro sarebbe più indicato. Tagliate a cubetti la Casearia.
Quando manca circa un quarto d'ora alla cottura di verza e patate, mettete a cuocere anche i pizzoccheri e scolate alla fine il tutto. Condite i pizzoccheri a strati, alternando l'insieme di questi con verza e patate,  ali tocchetti di formaggio e infine al soffritto d'olio e salvia e grana grattuggiato. Procedete così fino ad ultimare gli ingredienti. 
Lasciate riposare il piatto composto per qualche minuto, ne acquisterà di gusto!