lunedì 6 febbraio 2012

Gas Gas (e non si tratta di Cenerentola!)


Quello che vedete qui sopra è il paniere che settimanalmente la mia famiglia ritira presso la cooperativa sociale La Nuova Arca, una realtà che, dedicandosi prevalentemente a forme di aiuto e sostenibilità sociale (in seno alla cooperativa ha preso vita una casa famiglia) ha allo stesso tempo attivito un percorso di agricoltura solidale nei terreni contigui alla casa vera e propria. 
E' da circa tre mesi che facciamo parte di questo GAS -gruppo d'acquisto solidale- e devo dire che si sta rivelando un'esperienza pratica interessante e soddisfacente. L'ordine di questi giorni ha risentito del periodo freddo che ci sta congelando e ovviamente gli ortaggi sono tra i primi esposti a ghiaccio e temperature sotto lo zero. Nonostante il clima siberiano, siamo comunque riusciti ad ottenere le nostre buone e biologiche verdure: radicchio di treviso, broccolo romano, finocchi (nelle buste, per proteggerli meglio) e ancora, cavolfiore, verze e zucca butternut.
Ormai credo siamo alla fine della produzione invernale e nel giro di un paio di mesi inizierà quella primaverile che, ci hanno anticipato, vedrà la scelta di privilegiare colture di stagione, ovvio, ma soprattutto, per uno stesso tipo, più varietà. Questo è uno dei forti meriti di un'agricoltura impostata e regolata da un approccio sostenibile che si esprime con la terra, il microsistema, l'ecosistema tutto, per non parlare della nostra salute. In questi ultimi mesi ho potuto mangiare e apprezzare la bieta rossa per esempio, uguale alla bieta che tutti conosciamo, ma con le coste di un rosso intenso, quasi bordeaux e molto gustosa! La riscoperta di alcune varietà significa poi, oltre che una manforte alla biodiversità, un solletico per il gusto, che viene così educato a nuovi sapori e riprende una vitalità purtroppo generalmente assopita da prodotti in serie, chimicamente alterati. 
Ecco perchè oggi far parte di un gruppo d'acquisto solidale può significare realmente una scelta multipla e di forte potenziale, se fatta con la dovuta accortezza: si rafforza la microproduzione agricola di territorio locale, si rispetta il km0, si predilige l'agricoltura biologica, si entra maggiormente a contatto con la terra, le sue fatiche e i suoi prodotti, spesso si finanzia un progetto di solidarietà. 
Cominciamo a considerare il potere del consumatore come una possibilità concreta e non soltanto come la realizzazione di un atto sempre indotto e passivo. 
I GAS - da quelli incentrati esclusivamente su ortaggi e frutta, a quelli che comprendono carne da allevamento biologico o prodotti lavorati, pane, biscotti, formaggi- ormai rappresentano una realtà collaudata e diffusa sul territorio; pensate che facendo una banale ricerca sui gruppi d'acquisto solidale per Roma e provincia su www.retegas.org, il risultato emerso è di ben 846 gruppi e 14 reti! 
Che aspettate? Scegliete quello più a misura per voi, coinvolgete amici, parenti, colleghi di lavoro e sperimentate!
Lucia

2 commenti:

  1. Siiii! Adoro la cassetta di verdure!!
    Anche noi la prendiamo, il nostro fornitore non è iscritto al GAS ma la sua produzione è comunque biologica e di stagione.
    D'inverno ci dobbiamo accontentare di tutti i tipi i cavoli e broccoli che la natura ci regala, ma in questo modo, hai proprio ragione, abbiamo imparato a mangiare
    nuove verdure che al mercato raramente si trovano, come ad esempio il cavolo cinese, buonissimo saltato in padella insieme agli straccetti di carne :-P

    RispondiElimina
  2. la verdura "gassosa" è davvero una prelibatezza e ne parla uno che di verdura ne ha mangiata ben poca, ma il GAS è il giusto inizio.

    RispondiElimina