venerdì 26 ottobre 2012

Al via con le degustazioni!

Carissimi lettori,
da poco è iniziata una nuova esperienza per me. 
Si tratta di una collaborazione con l'APS Tavola Rotonda www.tavolarotonda.org che mi ha portato a far parte di un progetto più ampio di cogestione con l'Associazione Onlus Come un albero www.comeunalbero.org che opera a favore dell'inclusione sociale e lavorativa di persone disabili.
All'interno dello spazio del centro culturale Come un Albero -nel vicolo privato di via Alessandria, tra il civico 159 e il 161- hanno preso il via diversi appuntamenti, tra cui il cineforum Rassegnamoci del lunedì e La Locanda del Viaggiatore, uno spazio per promuovere mete da visitare e incontrare compagni di viaggio.
In occasione di questi appuntamenti, abbiamo promosso (e continueremo a farlo) dei momenti e spazi di degustazione da condividere tutti insieme per rendere ancor più gustosa l'attività
Ecco l'aperitivo di martedì 23 ottobre:

  • pane di Lariano cotto a legna con zucca cotta alla piastra e marinata con olio extravergine d'oliva, poco aceto balsamico e foglioline di menta
  • polpettine mignon fritte
  • scamorzina aquilana
  • pane carasau condito con olio e.v e peperoncino in polvere
Al prossimo appuntamento con La locanda del Viaggiatore martedì 6 novembre e presto a Rassegnamoci per una pop-cornata bio!

martedì 9 ottobre 2012

Uova in fettuccina

Le fettuccine, certo, sono forse il primo tipo di formato che viene in mente quando si pensa alla pasta all'uovo. Condite con le più diverse e appetitose salse lungo tutto lo stivale, vengono riconosciute al top nella veste al ragù. Questa ricetta consolida ancor di più il forte rapporto e richiamo della fettuccina all'uovo, perchè qui è proprio il primo ad assumere, senza l'aggiunta di farina, la classica forma a striscioline.


Ingredienti: uova - passata di pomodoro - parmigiano grattuggiato - prezzemolo - basilico - 1 cipolla - sale - olio extra vergine d'oliva

Preparate un semplice sugo al pomodoro e basilico, aggiungendo al composto la cipolla intera che toglierete una volta pronta la salsa. Sbattete le uova con il parmigiano grattuggiato, abbondante prezzemolo tritato e giusto un pizzichino di sale. Cuocete quindi una frittatina e arrotolatela, appena cotta e ancora calda, lasciandola poi raffreddare. A questo punto tagliatela in stricioline che ripasserete in padella assieme alla salsa di pomodoro e basilico. Servite con una spolverata di parmigiano, proprio a mo' di vero e proprio piatto di fettuccine.










lunedì 1 ottobre 2012

Il Senegal...a Brescia!

La scorsa settimana sono stata ospite della mia cara amica Emanuela in quel di Remedello, nella provincia bresciana. Nonostante fossimo in piena padania -e chiunque venisse interrogato sulle tipicità locali, non rispondesse che decantando il famoso spiedo di carne (che tornerò presto ad assaggiare)- il piatto in assoluto più buono provato in quei tre giorni lombardi è stato il cebu yapp.
Ho avuto il piacere di conoscere Mamadou e i suoi amici che vivono nel pieno centro di Brescia, a pochi metri dalla Loggia e poter così vivere una piena lezione di cucina senegalese in diretta.

CEBU YAPP ALLA MAMADOU
Prima regola: si cucina ad occhio rispetto alle quantità; con quelle qui indicate via via in ricetta, abbiamo mangiato in sei. Ognuno calcolerà e stabilirà le proporzioni in base ai propri ospiti.
Il cebu yapp è un piatto completo, come spesso avviene per le cucine africane ed orientali: carne, verdure, riso, il tutto speziato e amalgamato in un preparato dai profumi decisi e saporiti.
La preparazione è piuttosto lunga (un'ora e mezza circa); si tratta di un piatto composto che va costruito, per cui vanno rispettate le diverse fasi di unione e raccordo tra i singoli ingredienti.


 
Mamadou ha iniziato a comporre il cebu yapp insaporendo 1,5 Kg di reale di manzo tagliato a mo' di spezzatino, ponendo la carne in una terrina assieme a sale, peperoncino in polvere, pepe nero macinato, due spicchi d'aglio grattuggiati, un cucchiaino di dado granulare, prezzemolo e olio d'oliva. Una volta condita, la carne va messa a cuocere in un tegame, facendola rosolare.


 
 
A parte, vanno tagliati in piccoli cubettini un peperone giallo, mezza melanzana e due carote. 
In una terrina abbiamo mescolato due cucchiai di passata di pomodoro, due di pomodoro concentrato con una cipolla intera tagliata a pezzetti.
Nel mixer, invece, vanno tritati 4 spicchi d'aglio con una cipolla, del peperoncino e del pepe  e un cucchiaino e mezzo di brodo granulare.
Una volta cotta la carne (deve risultare asciutta) Mamadou ha unito il composto della terrina nel tegame, fatto cuocere lo spezzato con la salsa per 5 minuti e infine aggiunto1 litro e mezzo d'acqua e le verdure a cubettini. Il tutto deve cuocere pian piano a fuoco lento per 20 minuti abbondanti. Passato quel tempo, si può aggiungere in ultimo il trito ottenuto nel mixer.



Siamo arrivati quasi a conclusione del piatto, manca un altro ingrediente fondamentale del cebu yapp: il riso.
Siamo stati - nel nostro giro spesa pre preparazione- in un emporio cinese dove abbiamo acquistato del riso spezzato due volte, prerogativa cruciale per ottenure un vero e buono cebu yapp.
Come dicevo, Mamadou ha lavorato tutto ad occhio, senza stabilire delle vere e proprie quantità; posso comunque indicare che il riso utilizzato in occasione del nostro cebu yapp era un mezzo chilo abbondante.

Mamadou ha proceduto lavando il riso per bene sotto l'acqua corrente per almeno tre volte, in modo da togliere l'amido in eccesso che altrimenti andrebbe ad alterare il sapore finale del piatto.
Una volta scolato, Mamadou ha passato il riso direttamente in microonde per 7 minuti e l'ha poi aggiunto nel tegame insieme alla carne e alle verdure speziate, facendo cuocere il tutto per altri 20 minuti, mescolando di tanto in tanto.

n.b: il riso, una volta messo nel tegame, deve rimanere a filo degli altri ingredienti; se dovesse esserci più brodo, toglierne qualche mestolo.

Ecco che il cebu yapp è pronto e, da tradizione, servitelo in un bel vassoio da cui mangiare tutti insieme.

C'è chi a Brescia dalla stessa fiamminga si sarebbe aspettato al massimo la polenta e osei, io ringrazio Mamadou per questa grande opportunità che mi ha concesso.
Assalamoualèkoum!



lunedì 17 settembre 2012

Roma festeggia la condivisione


Appuntamento da giovedì 20 a domenica 23 settembre al Circolo degli Artisti -via Casilina Vecchia,42- per un percorso di vivace e sana condivisione, lungo quattro ricche giornate.


All'interno del festival i buongustai troveranno pan (e non solo!) per i propri denti nel D-gusto, stazione di esperienze multisensoriali, uno spazio che saprà coinvolgere ed appagare i curiosi attorno ell'elemento cibo, attraverso esperienze e momenti di convivivalità.
Qui il programma dettagliato e la scheda di prenotazione ai vari laboratori.

Condividete!!

venerdì 6 luglio 2012

Prepariamoci già ora, per gustare poi


Cari tutt*,
ne approfitto per un'incursione veloce, prima di tornare presto con spunti e suggestioni cibarie, per diffondere la possibilità di partecipare al Salone del Gusto 2012 -che si terrà a Torino dal 25 al 29 ottobre 2012- come volontari.
L'appuntamento di Slow Food, che ormai si ripete dal 1996, rappresenta un'esperienza completa per i sensi: una full immersioni tra sapori, colori, costumi tradizionali, profumi dal mondo. E questo è vero ancor di più per la prossima edizione, in cui per la prima volta Terra Madre (lo spazio incentrato sullo scambio, il dibattito, la conoscenza tra le comunità del cibo dei diversi continenti) sarà aperta a tutti e non soltanto ai delegati. Se foste incuriositi dall'iniziativa e voleste saperne di più:        http://www.salonedelgusto.it/

Qui la scheda da compilare per chi volesse candidarsi all'appuntamento come volontario.

mercoledì 6 giugno 2012

Bistecchine di palombo aglio e pomodoro

Ingredienti: tranci di pesce (palombo, tonno, pesce spada, coda di rospo) - polpa di pomodoro - aglio - prezzemolo tritato - olio e sale

Per questa ricetta ho scelto il palombo, ma effettivamente quello che è uno dei classici condimenti -pomodorino, aglio e prezzemolo- a cui spesso si abbina il pesce, si sposa bene anche per altre varietà: l'importante è che si tratti di tranci di un certo spessore.

Il piatto è molto semplice e gustoso; si procede facendo un sughetto a base di soffritto di olio e aglio - se si ama anche del piccante e poco prezzemolo tritato-  con l'aggiunta di polpa di pomodoro o pomodorini, questi ultimi da preferire in piena estate, quando assumono il massimo della maturazione e della dolcezza. 

In una padellina a parte, scaldata con un filo d'olio, si mettono a cuocere i tranci di palombo a fuoco vivo, girandoli di tanto in tanto da entrambi i lati. 

Separare la cottura del pesce dal sughino permette di non avere l'effetto acquoso per la salsa finale e rende il piatto più corposo e ricco al palato, tra la croccantezza della fetta di pesce ben scottata e la giusta consistenza del pomodoro mediterraneo. Gnam!

mercoledì 23 maggio 2012

Il cibo che nutre la cultura!



Mi riaffaccio su cookiajo&peperoncino per lanciare una proposta buona, pulita e giusta. Qui mi sia concessa la nota citazione di matrice slow food ;)
Con la campagna per la quale collaboro in Legambiente -PiccolaGrandeItalia - si promuove per l'edizione di quest'anno di Voler bene all'Italia, Festa dei Piccoli Comuni, l'acquisto di un cesto di prodotti tipici della Lunigiana, terra di mezzo tra Toscana e Liguria.
Questa particolare e affascinante area del nostro Paese e nello specifico il piccolo comune di Fivizzano (Ms) sarà teatro della festa di punta dell'iniziativa legambientina, domenica 3 giugno. 
L'idea del cesto solidale trova le sue radici nella volontà di sostenere le economie locali sconvolte dall'alluvione dello scorso autunno: i prodotti sono infatti espressione delle piccole tipicità proprie di quei luoghi e tutti di altissima qualità.
Una parte del ricavato del cesto verrà destinata al riprisitino di alcuni dei volumi della biblioteca di Aulla andati distrutti nel corso della tragica occasione e l'obiettivo è quello di creare una sezione orientata proprio sul tema del dissesto idrogeologico del territorio.
Cookiajo&peperoncino mi sembra fosse uno degli spazi adatti alla diffusione di questa opportunità che coniuga insieme gusto e solidarietà.

COMPOSIZIONE CESTO SOLIDALE   35 € cad.
1 bottiglia di vino locale (Vermentino Scuola agraria, Durella Oppilo, o altro vino locale)
1 testarolo di Pontremoli*
1 vasetto di Pesto locale o biologico
1 vasetto di Miele della Lunigiana DOP (acacia o castagno) da 250 gr.**
1 vasetto di marmellata di Mela Rotella della Lunigiana***
1 sacchetto di farina bianca macinata a pietra da 1 kg.
1 sacchetto di pasta di grano duro****
1 tavoletta cioccolato biologico Stainer di Pontremoli
* il testarolo è un disco di pane azzimo cotto nei tipici 'testi' di ghisa della Lunigianaviene utilizzato tagliato a losanghe e fatto rinvenire in aqua bollente per 3 minuti (con 1 testarolo ci vengono tre piatti).il condimento tipico e' con il pesto, oppure olio e formaggio grattuggiato
** il Miele della Lunigiana e' stao il primo miele DOP in Italia. Oggi si e' aggiunto solo quello delle Dolomiti Bellunesi
*** la Mela Rotella della Lunigiana e' un frutto autoctone che e' stato recuperato da alcuni piccoli produttori della Lunigiana Orientale. E' una piccola mela dal'aspetto a 'ciambella' con la caratteristica che si conserva fuori dai frigoriferi per mesi
**** si tratta di piccolo pastificio locale annesso al mulino ad acqua, la pasta e' ottenuta con macinatura a pietra di farina da grano locale seminato nell'Area naturale protetta del Fiume Magra

Per ordinare il cestino solidale: www.legambiente.it/legambiente/bazar
Lunigiana Amica, tel. 331 544 82 86  / amicalunigiana@hotmail.com

         





mercoledì 9 maggio 2012

La ricetta di...

Torna una delle mie cuoche pasticciere preferite per un altro consiglio super goloso!
Grazie Moira!
TORTA DI COCCO E PERE

Ingredienti:
200 gr di farina
150 gr di farina di cocco
100 gr di zucchero
1 Kg di pere (io di solito ne uso un po'di meno)
3 uova
la scorza di un limone
1 vasetto di yogurt bianco (ma anche alla vaniglia o al cocco vanno bene)
Una bustina di lievito

La preparazione è molto semplice. Bisogna dapprima sbattere le uova, lo zucchero e lo yogurt e poi aggiungere le farine e il lievito!
A questo punto si uniscono le pere tagliate a pezzetti e il limone.
Si inforna a 170°C per 40 minuti circa e si decora con zucchero a velo:):)

domenica 6 maggio 2012

Arrosto alla genovese

L'arrosto appartiene a quei piatti della tradizione, spesso legati alla festa o comunque a un momento di condivisa convivialità. Qui propongo la genovese; l'origine della ricetta è discussa: per la maggiorparte delle fonti si tratta di una tipicità ligure, altri sostengono che genovese fosse il nome del napoletano che per primo realizzò il celebre arrosto.

Ingredienti per 4 persone: 1 kg circa di carne per arrosto (girello, piccione) - carote - cipolla - sedano - un prezzemolo - basilico - 1 spicchio d'aglio - olio e sale

Tritate tutti gli odori, in modo che carota e sedano risultino a pezzetti leggermente più grandi rispetto al resto.
Scaldate l'olio in una casseruola, aggiungetevi il mix del trito e in un secondo momento l'arrosto, facendolo rosolare. A questo punto abbassate la fiamma al minimo e lasciate cuocere a lungo a fuoco basso (2/3 ore).
Una volta pronto, fate raffreddare prima di tagliare la carne a fette e servirla con il sugo di verdurine ben caldo.

p.s.: volendo, si può aggiungere qualche oliva nera, giusto per poi guarnire le portate.

mercoledì 2 maggio 2012

Seppie in fresco

Con l'estate che si avvicina, questo piatto freddo è una buona variante della classica insalata di mare.



Ingredienti per 2 persone: 3 seppie medie pulite - pomodorini datterini - metà mazzetto di rughetta - buccia di un limone - olio extra vergine - sale e pepe bianco

Lessate le seppie e taglietele a striscioline mettendole in un'insalatiera con la rughetta lavata e spezzettata finemente. 
In un recipiente a parte, condite i pomodorini datterini (o ciliegino, come preferite, comunque piccoli) con olio e sale. 
Sbucciate un limone e tagliuzzatene la buccia in parti irregolari che unirete alle seppie e alla rughetta, con l'olio, il sale e un pizzico di pepe bianco. Lasciate insaporire. 
Al momento di servire, unite i pomodorini alle seppie, evitando di aggiungere all'insieme tutto il loro sughetto che potrete usare per una buona panzanella, ammortizzando l'effetto "liquido" per l'insalata.

domenica 22 aprile 2012

L'insalata non è solo verde

Ingredienti per 2 persone: 1 cespo di radicchio di Treviso - 1 arancia - olive nere - olio extra vergine - sale e pepe

Ricetta semplicissima che iimanda alla classica arancia condita. Laviamo e asciughiamo per bene le foglie di radicchio, le spezzettiamo in un'insalatiera. Aggiungiamo l'arancia: metà sempre a pezzetti, l'altra spremuta. Vai con le olive nere (se le denoccioliamo è meglio), olio sale e pepe. 
Un omaggio al per me amato radicchio e al tipico frutto invernale. Arrivederci all'ortaggio che va e benvenuto al prossimo che arriva, sempre seguendo stagione.

p.s.: il piatto può diventare unico, se per esempio abbinato a del riso basmati al vapore, condito con buon olio.

giovedì 19 aprile 2012

Mele passpartout

Queste è una di quelle preparazioni così semplici da non soddisfare le vene artistiche e creative dei super chef, ma che poi risulta un'ottima opzione per più occasioni, dalla colazione alla merenda, fino alla comune e ben nota voglia di dolce serale.

Ingredienti: mele - succo di un'arancia (che sarà di due, se la quantità delle mele superasse il chilo) - 1 cucchiaio di miele - cannella - polvere di zenzero

Sbucciate le mele e dividetene ognuna in otto spicchi che metterete in un capiente tegame assieme a un cucchiaio di miele, della cannella (1 stecca o una buona spolverata, se in polvere), il succo dell'arancia spremuta e giusto un poco di zenzero.
Le mele hanno circa una mezzora di cottura: il risultato non deve essere una marmellata, gli spicchi dovranno distinguersi, seppure morbidi nella consistenza. 

p.s.: di solito, preparo sempre un abbondante quantitativo di queste mele; si mantengono perfettamente in contenitore in frigo e potranno essere a disposizione nel corso della settimana ;)

sabato 7 aprile 2012

PasqUOVO

Le uova, si sa, sono le protagoniste della Pasqua. Di cioccolata, certo, ma anche sode per la tradizonale colazione o l'antipasto del pranzo della Festa. Qui propongo un uovo sodo rivisitato, arricchito dall'estrosità di Giuseppe.



Ingredienti: uova - pasta d'acciughe - prezzemolo - capperi - parmigiano grattuggiato- succo di limone - pizzico di noce moscata - pepe - olio extavergine d'olina - niente sale

Le quantità e le proporzioni per questa ricetta andranno stabilite a seconda del numero di uova che si prepareranno e i vari ingredienti vanno dosati ad occhio e in base anche al proprio gusto.

Far bollire le uova in modo che siano ben sode. Preparare in una terrina un trito finissimo di prezzemolo, capperi, pasta d'acciughe, poco parmigiano, olio (quanto ne richiede l'impasto, affinchè risulti abbastanza morbido ma non liquido) e succo di limone. In un secondo momento, a composto già formato, unire il pepe e il pizzico di noce moscata.
Una volta fredde le uova, sgusciatele, tagliatele a metà per lungo e aggiungete i due mezzi rossi al resto del composto, amalgamando a mano per bene. Ecco che andrete a riottenere le mezze uova, ricomponendo il rosso con la crema ottenuta, servendovi di un cucchiaio. 
p.s.: ottimo piatto anche per menù estivi; insomma, Pasqua non ha l'esclusiva! ;)





Buona Pasqua!

giovedì 5 aprile 2012

Gran timballo di carciofi

Siamo all'arrivo della Pasqua e, almeno a Roma, uno dei protagonisti della tavola di questo periodo e della prossima Festa in particolare, è il carciofo. Su cookiajo&peperoncino abbiamo già avuto la possibilità di apprezzare una delle ricette più classiche, i carciofi alla romana. Qui voglio, accanto ai preziosi suggerimenti di papà Giuseppe -tra gli "eredi cuochi" più preparati della sapienta maestria culinaria della cara Elsa- proporre una versione ricca di gusto e dal gran risultato. 

Ingredienti per 4:   8 carciofi - 1 mozzarella da 250 gr - 200 gr di parmigiano - uova (quante ne richiede la frittura) - passata di pomodoro - 1 cipolla media - farina - basilico in gran quantità - olio di arachidi per frittura - sale e carta paglia per ammortizzare il fritto!

Per l'ottima riuscita del piatto, l'esecuzione dovrà avvenire in due tempi e comincia la sera del giorno prima che gusterete il timballo. Dovrete, cioè, pulire i carciofi, dividerli a spicchi (ogni carciofo in 6 o 8 parti), infarinarli, passarli nell'uovo con un pizzico di sale e friggerli in abbondante olio caldo. Farli riposare la notte sui fogli di carta paglia e -se volete, sempre la sera prima- potrete preparare del semplice sugo al basilico con cipolla intera e poco sale: tutto a crudo.
A questo punto, si passa al dare forma vera e propria al timballo di carciofi.
Tagliate la mozzarella in cubetti. Sistemate un po' di sugo sul fondo di una teglia, spargendolo, e adagiatevi gli spicchi di carciofi alternando testa e gambo, testa e gambo e così di seguito. Completato strato per strato, aggiungete ancora della salsa, la mozzarella a dadini, parmigiano in abbondanza e qualche fogliolina di basilico. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa.
Il massimo gusto del timballo è mangiarlo non bollente; una volta tolto dal forno fatelo stemperare una decina di minuti, così da percepire meglio e distinguere il mix di sapori.

n.b.: è vero che i carciofi sono fritti, ma -lasciati a scolare una notte e senza altra aggiunta d'olio alla ricetta- vi scoprirete sorpresi ad essere soddisfatti al palato e allo stesso tempo non appesantiti allo stomaco! ;)

giovedì 29 marzo 2012

La ricetta di...

Oggi lo spazio di La ricetta di... è per una delle lettrici più appassionate di cookiajo&peperoncino, cuoca creativa e frizzante, come capirete dall'originale piatto proposto! :)
Ecco il consiglio di Federica.

Una pasta sciuè sciuè

Me l'ha insegnata domenica mattina il nostro fornitore ufficiale di verdure fresche, 
dal produttore al consumatore in tutti i sensi, una domenica sì e una no ci portano a casa ben 10 kg. di verdure  di stagione appena raccolte dal loro campo.
Trattandosi di verdure freschissime e non volendo sprecare neanche una foglia ho seguito il suo consiglio e ci siamo fatti una pasta con le foglie dei ravanelli!
Tutto quello che bisogna fare si può gestire nel tempo di bollitura e cottura dell'acqua e della pasta e gli ingredienti
sono semplicissimi: 

Per 2 persone
Pasta, Aglio, Olio, Acciughe, Capperi, le foglie di un mazzetto di ravanelli, inutile dare le quantità, fate pure a piacimento.

Tagliate le foglie ai ravanelli e lavatele sotto l'acqua corrente,
asciugatele un pochino e mettetele temporaneamente da parte,
se l'acqua bolle buttate la pasta e intanto saltate in padella un po' di aglio, olio, un'acciughina e una cucchiaiata di capperi. 
3/4 minuti prima di scolare la pasta aggiungete nella padella le foglie dei ravanelli e lasciatele ammorbidire a fiamma vivace (la foglia si cuoce all'istante, il gambo richiede più tempo, decidete voi se eliminarlo prima o meno) aggiungendo magari un mestolo d'acqua. 
A questo punto scolate la pasta e saltatela insieme al condimento.

È un piatto semplice in tutti i sensi ma è proprio il caso di dire che un piatto di pasta si può fare con qualsiasi cosa!

mercoledì 28 marzo 2012

SGOMBRiamO il piatto!

A proposito del buon pesce azzurro...


Ingredienti per 2/3 persone: 4 sgombri freschi da circa 3 etti l'uno - cipolla rossa di Tropea - 1 carota - 1 costa di sedano - un ciuffo di prezzemolo - 2 foglie di alloro - qualche bacca di ginepro - olio e sale

Pulite gli sgombri e metteteli a lessare nell'acqua fredda con la carota, la costa di sedano, il ciuffo di prezzemolo, le foglie di alloro e le bacche di ginepro. Questa, insaporita dei profumi aromatici, è un'ottima base per fare qualsiasi pesce bollito.
Nel frattempo, fate appassire in una padella con dell'olio -a fuoco lento e con l'aggiunta di un poco d'acqua- una cipolla rossa, di quelle dolci di Tropea. Una volta cotti gli sgombri (circa venti minuti) puliteli della pelle, lisca e spine e ricavatene i filetti corposi, che disporrete in un piatto o vassoio da portata. 
Pronta la cipolla, ben ammorbidita, fatela freddare e cospargetela poi sui filetti di sgombro. 
La carota e il sedano bolliti saranno il tocco finale: tagliati a bastoncino a guarnire il piatto, bilanceranno il gusto -smorzando i sapori- al vostro boccone.

domenica 25 marzo 2012

Polpette di tonno

Le polpette sono come gli involtini: una di quelle preparazioni sfiziose che appaga allo stesso tempo gusto e fantasia. Questa proposta è davvero pratica, ottima ipotesi anche da porta pranzo, buona sia calda che fredda.
Ed è la giusta occasione che mi permette di ricordare a chi già lo sa (o di dire a chi non ne è ancora a conoscenza) che Greenpeace ha recentemente stipulato una classifica sulla sosteniblità della produzione in scatola di tonno. Optare per un cibo piuttosto che per un altro è prima di tutto una scelta di consapevolezza.


Ingredienti per 2 persone:  3 patate medio grandi - 150/200 gr di tonno in scatola sgocciolato - 1 uovo - prezzemolo - olio extra vergine d'oliva - sale e pepe

Lessate le patate, sbucciatele e spezzatele in una terrina, lasciandole raffreddare. Unite il tonno, l'uovo, poco sale (il tonno è già saporito), un pizzico di pepe, un filo d'olio e del prezzemolo tritato il più finemente possibile.
Ecco l'impasto che andremo a lavorare in modo che risulti omogeneamente amalgamato e della giusta consistenza per formare le polpette. Qui sta al vostro gusto: c'è che preferisce la forma classica e chi una versione un po' più grande e schiacciata, a mo' di quelle in foto.
Una volta ottenute le polpette, passatene una per una nel pangrattato e cuocetele da entrambi i lati con dell'olio in una padella antiaderente o, se preferite, direttamente in forno preriscaldato a 180° (anche qui girandole un paio di volte) per venti minuti circa. 

giovedì 22 marzo 2012

Carote in fiammiferi

Per chi piacciono, le carote sbucciate, lavate e infine sgranocchiate fresche, sono una vera bontà e poi, di questo periodo, anche una buona preparazione all'estate per la nostra pelle.
Ma quella qui proposta è una versione cotta del comune e bell'arancione ortaggio.


Per 2 persone: 6 carote di media grandezza - 1/4 di cipolla rossa - un ciuffetto di rosmarino - mezzo bicchiere scarso di vino bianco - olio, sale e pepe

La carote vanno pulite e lavate, ovvio. Dopodiché divertitevi a tagliarle a bastoncino, mantenendo uno spessore di circa mezzo cm, tanti fiammiferi. In una padella fate appassire con dell'olio la cipolla rossa (dal sapore dolce) e, una volta ammorbiditasi, aggiungeteci le carote, sale, pepe e il ciuffo di rosmarino. 
Fate cuocere per i primi 5 minuti a fuoco vivace, girando di tanto in tanto, unite il vino bianco, sfumate.
Lasciate finire di cuocere a fuoco più basso (le carote devono mantenere la propria forma a bastoncino e non lessarsi) e una volta pronti, servite i fiammiferi di carota con una fetta abbrustolita di buon pane e l'aggiunta di un filo d'olio extra vergine d'oliva. 

p.s.: questa è un'ottima ricetta anche per fare i finocchi cotti ma, al posto della cipolla, mettete aglio e invece del pepe, il peperoncino.

mercoledì 21 marzo 2012

La ricetta di...

I consigli culinari tra i lettori del blog aumentano e cookiajo&peperoncino si arricchisce oggi di un contributo di tipicità regionale, irpina, grazie a Francesco.

R’ CANNAZZ’ (Le cannazze)

R’ cannazz’ (grosse canne) o ziti, sono un piatto tipico meridionale, nel caso delle cannazze, irpino.
La parola ziti in gran parte dei dialetti meridionali vuol dire fidanzati o sposi, perché in passato, ma ancora oggi in molti paesi del sud, era il piatto degli sposi, la prima portata nel menù matrimoniale.
E’ una pasta di tipo tubolare, liscia, simile ai bucatini ma un po’ più grande.
A questa forma viene attribuito un significato sessuale, perché incarna sia il sesso maschile che quello femminile e il mangiare questa portata da parte degli invitati significava, collettivamente e simbolicamente, partecipare al passaggio, da parte degli sposi, dalla verginità all’atto matrimoniale, l’unione.
Dopo questo piccolo excursus storico, passiamo alla ricetta.


INGREDIENTI (per 4 persone):


800 gr. di “cannazze” (spezzate rigorosamente in cinque parti come vuole la tradizione)
 involtini di carne di manzo, braciola, (200 gr. ciascuno), formaggio pecorino grattugiato, olio d’oliva, cipolla piccola, sale, pepe, salsa di pomodoro e peperoncino (a piacere).
Preparare con gli ingredienti di cui sopra un buon sugo. Lessare la pasta in acqua salata, condire con il sugo e con del buon pecorino aggiungendo, a piacere, peperoncino piccante in polvere o olio.
La vera ricetta però è “ Cannazz’ e cuta  cuta” (Cannazze e gallina), nel soffritto, invece delle braciole, va messa la carne di gallina e non pollo perché deve essere una carne soda.

Una  piccola raccomandazione, quando spezzate r’cannazz’, fatelo in un recipiente chiuso, perché la parte migliore sarà la scarpetta, quando insieme al sugo si aggiungeranno i residui della pasta spezzata.

Buon appetito



sabato 17 marzo 2012

Impastare per cucinare

Questa è una breve e fondamentale riflessione culinaria.
Ieri sera a cena con amici abbiamo mangiato un ottimo piatto di cingoli, ricetta tipica di Calitri (Avellino), il paese di Francesco, la mia metà, cucinato magistralmente da sua sorella, Selena. 
Entreremo nel dettaglio del cingolo una prossima volta qui su cookiajo&peperoncino, anche perchè ne vale davvero la pena. 
Quello su cui vorrei ragionare oggi è una scontata ma forte constatazione, che parte dall'esempio del cingolo, gnocchetto di semplice pasta fresca -acqua, farina e sale- per arrivare a considerare nel suo insieme, tutta la pasta ottenuta in casa. 
In tempi di ristrettezze e risparmio come questi -ma tutto sommato il contesto attuale è solo la scusa iniziale del ragionamento che, comunque, resta sempre valido- perchè non dedicarsi (scoprendolo o riscoprendolo) all'impasto casalingo un paio di volte la settimana e comprare pacchi di pasta in meno? 
Il mitico trio acqua, farina e sale -più semplice rispetto alla sfoglia all'uovo, alla portata di tutti sul serio e veloce- non si batte: comporta un quantitativo che frutta molto più della pasta secca, è un'occasione per cucinare insieme creando un momento di creatività divertente magari con il proprio compagno, i bambini, gli amici, e ha con sè quell'allure di festa che la pasta fatta in casa significa per molti, per antonomasia.

giovedì 15 marzo 2012

La ricetta di...

5° appuntamento con La ricetta di...
E' la volta di Paola, che ci propone una sfiziosa variante per gustare uno tra i cereali più buoni,  il farro.
 

Farro, speck e zucchine


Ingredienti per 4 persone: 500 gr. di farro perlato, 2 fette di speck alte un centimentro circa, 1/2 cipolla, 1 zucchina, 1/2 bicchiere di vino bianco, olio, sale.

Tempo di realizzazione: poco più di 1/2 ora (preparazione compresa!)

Mettete a rosolare la cipolla tagliata a fettine con 2 cucchiai d'olio, aggiungere dopo qualche secondo lo speck tagliato a dadini e lasciare rosolare ancora un poco. Versare il mezzo bicchiere di vino bianco e lasciare evaporare. Aggiungere la zucchina precedentemente tagliata alla julienne e lasciare cuocere appena appena. Aggiungere il farro e tanta acqua calda quanto basta per coprire il farro. Durante la fase di cottura aggiungere il sale q.b. e ancora un po' d'olio cosicchè i chicchi di farro ne assorbano il sapore piano piano. 
Quando l'acqua comincia a venir assorbita dal farro continuare ad aggiungere di volta in volta acqua calda fino a coprire il farro e continuare in questo modo per circa 20 minuti, fino a quando, cioè, il farro sarà cotto (e qui sta a voi decidere il grado di cottura che preferite...se più al dente o meno!). 
Nelgi ultimi minuti di cottura togliere il coperchio dalla pentola per far evaporare l'acqua in eccesso per non farne una zuppa ma un piatto "secco".

Buon appetito!

lunedì 12 marzo 2012

Azz!..

Ripropongo un primo piatto con cime di rapa, perchè mi piace l'idea di dare più suggerimenti per quella che è ancora una verdura di stagione, ma agli sgoccioli, dato il periodo.
Qui la proposta è nell'accostamento tra i più classici: con salsiccia, per una pasta che è tutta soddisfazione (e pasto completo).


Ingredienti per 2 persone: pasta corta (io ho un debole per le mezze maniche, ma scegliete il formato che più preferite, nella giusta quantità) - 400 gr di cime di rapa pulite - 2 salsicce -1 spicchio d'aglio - olio e peperoncino

Mettete a cuocere, a crudo con olio, peperoncino e lo spicchio d'aglio, le cime di rapa in una pentola che le contenga (da cotte, si sa, fruttano almeno la metà del quantitativo considerate da crude). 
Nel mentre che la verdura appassirà, mettete a bollire pian piano l'acqua per la pasta e aggiungetene di tanto in tanto, mezzo mestolo scarso nelle cime di rapa (aiuterà a non far rimanere la verdura troppo dura). Dopo un quarto d'ora abbondante, private le salsicce della pelle e dividetene la polpa a pizzicotti che farete cuocere, soltanto  a questo punto, con le cime di rapa. 
Al bollore, buttate la pasta e scolatela un paio di minuti prima di raggiungere la cottura, così da mantecarla assieme al condimento di cime di rapa e salsiccia. Goduria...



domenica 11 marzo 2012

Della primavera che arriva


E' passato ormai più di un mese dall'apertura di cookiajo&peperoncino. 
L'avventura continua e sta rispondendo alle mie aspettative: mi diverto, scrivo di ciò che mi piace e ho un buon riscontro di condivisione in cambio.
Il blog è nato con la nevicata romana dello scorso febbraio; l'eccezionalità dell'evento ha segnato la prova del giusto inizio, del questo è il momento, che a volte si aspetta e si cerca a sugellare l'avvio di qualcosa di nuovo, un esperimento. Bene. E proprio ieri -passeggiando in quello stesso spazio di giardino di casa che, innevato e soffice un mese fa, ha funzionato da stimolo ispiratore nello spronarmi ad aprire il blog- ho realizzato immediatamente che davvero un poco di tempo è effettivamente passato, soprattutto ho percepito il passaggio di stagione. 
Le temperature si sono alzate già da un paio di settimane, è vero, ma rendersi conto che la primavera sta arrivando perchè il prato -dallla notte al giorno- è diventato improvvisamente viola e celeste e bianco e giallo, è davvero una sorpresa dolce e delicata della natura che, anche così, ti riporta a contemplarla e timidamente colorata, riassume il suo ruolo.
Ecco che ho pensato a tutte le varietà di ortaggi e frutta di cui disporremo a breve. In cucina il cambio di stagione significa l'ingresso in tavola di nuovi sapori che ritornano, la creatività che può liberarsi grazie a nuove interpretazioni, altri profumi e colori. 
In questa fase di via di mezzo, è ovvio che possiamo contare ancora sui nostri broccoli o cavolfiori, cime di rapa e porri, facendo bene a farne il pieno, sfruttando le loro proprietà e gusto. Non mancheranno infatti, su cookiajo&peperoncino, altri consigli e proposte proprio con al centro questi protagonisti (per i pomodori con il riso, qui, si aspetta l'estate!...).
Il tutto per prepararci alle fave e ai piselli, alle taccole e ai fagiolini, agli asparagi e ai carciofi, ai ravanelli o alle zucchine, alle prime fragole e ciliege.
Occorre allora saper aspettare e godere dei momenti di passaggio: i cibi di stagione infatti sono più buoni e freschi e, soprattutto se locali, costano meno.

giovedì 8 marzo 2012

Spezzato borettano


Protagoniste di questa semplice ricetta, le cipolle borettane (in foto) tipiche di Boretto, provincia di Reggio Emilia e ormai coltivate in tutto il territorio emiliano. Il loro sapore quasi dolce e non spiccatamente "acido" le rende delle ottime alleate in cucina. Mitica e diffusa poi, la classica preparazione in agrodolce!
 
Ingredienti per 4 persone: 800 gr/1 kg di spezzatino di manzo - 300/400 gr di cipolle borettane -1 bicchiere di vino bianco - olio - sale e pepe nero

Ho scelto la carne di manzo, piuttosto che il classico spezzatino di bocconcini di vitello, perchè questo piatto necessita di un sapore deciso. Una volta pulite le cipolle borettane, tagliatele in pezzi grossolani. La cottura dello spezzato infatti sarà abbastanza lunga e la cipolla tenderà a sciogliersi del tutto, completando in ultimo la crema del sugo. Prendete un tegame medio-alto e fate soffriggere le cipolle con un goccio d'olio. Qualche minuto dopo (le cipolle non devono appassire) aggiungete la carne con il vino e coprite. Dopo circa una mezzora, mettete sale e pepe e di nuovo il coperchio. Considerando che la carne è di manzo, la cottura sarà di circa 1 ora e un quarto / 1ora e mezza. Ad ogni modo, controllare che resti sempre del liquido (il buon sughetto) e se ce ne fosse bisogno, aggiungete ancora mezzo bicchiere tra acqua e vino. Servite ben caldo.

mercoledì 7 marzo 2012

Torta di mele meringata

Eccoci al quarto appuntamento con lo spazio "La ricetta di..."
Il contributo riguarda un'appetitosa variante di torta di mele, sempre di stagione, proposta da Moira, ottima cuoca pasticcera.
Gli ingredienti per questa ricetta sono pensati per 6/8 persone e sono:
5 mele
500 gr di crema pasticcera (per cui si ha bisogno di mezzo litro di latte, tre tuorli d' uova, 130 gr di zucchero e 40 gr di farina)
4 albumi di uova
300 gr di zucchero
30 gr di pinoli
1 bicchiere di vino bianco
Per prima cosa bisogna preparare la crema, che deve essere densa ma non troppo! Quindi si aggiungono ai tuorli lo zucchero e la farina, si mescola un po'
per poi unire questo composto al latte e mettere il tutto sul fuoco. Continuando sempre a girare si attende che la crema si faccia densa.
Successivamente bisogna saltare le mele tagliate a fettine in padella con 200 gr di zucchero e il vino bianco finché diventano leggermente dorate.
A parte montare a neve gli albumi e 100 gr di zucchero (io trovo più semplice aggiungere lo zucchero quando gli albumi sono già semi-montati).
Imburrare dunque una pirofila e disporvi a strati prima le mele, poi la crema pasticcera e successivamente gli albumi montati.
Guarnire infine con i pinoli e cuocere 30 minuti al forno a 150° C.
Servire freddo:)

Se volete partecipare a "La ricetta di..." inviatemi il vostro consiglio via mail!

lunedì 5 marzo 2012

Uova su spinaci

Oggi vi propongo un piatto facile, alla portata di tutti e dal risultato divertente.

Ingredienti a porzione: 2 uova - 2 etti di spinaci lessati (peso da considerarsi già cotti, oppure, crudi, mezzo chilo, dato che gli spinaci sono tra quelle verdure che fruttano di meno a cottura ultimata) - parmigiano - olio e sale

Gli spinaci lessi saranno la base del nostro piatto. Questa ricetta presenta più possibilità per la cottura: al forno, per esempio, ma qui voglio proporre la variante a bagno maria. Procuratevi, quindi, due pentolini che siano adatti alla situazione, ovvero uno più stretto che possa essere immerso nell'altro, più largo, e riempito d'acqua per poco meno di metà (in modo che non esca fuori). Accendete la fiamma del gas al minimo. 
Mettete gli spinaci lessi nel pentolino che sarà la vera e propria base di cottura, un filo d'olio e apriteci le due uova sopra con un pizzico di sale. Coprite con coperchio e lasciate cuocere lentamente. Ci vorrà un quarto d'ora abbondante. All'ultimo, spolverate con parmigiano grattuggiato e un poco d'olio; altri 5 minuti con coperchio e le uova su spinaci saranno pronte. Niente soffritto e tanto gusto per un piatto che è secondo e contorno allo stesso tempo!

domenica 4 marzo 2012

Crostata di ricotta e cioccolato


E' arrivato il momento di dare altro spazio ai dolci.
Proseguiamo quindi con il classico dei classici: la crostata, qui nella variante di ricotta e cioccolato e secondo i suggerimenti di mia mamma, Marina, la migliore in famiglia per la pasticceria.
Per la base potete utilizzare la pasta frolla: 1 tuorlo d'uovo - mezzo etto di burro - mezzo etto di zucchero - 1 etto di farina (dosi da quadruplicare per ottenere una torta del diametro di 26 cm circa).

Lavorare il burro con lo zucchero, incorporare poi il tuorlo d'uovo e aggiungere per ultima la farina, via via, fino a che la pasta, pur rimanendo morbida e plastica, si stacchi bene dalle mani.
Utilizzate 1/3 della pasta frolla per creare i budellini, che serviranno a formare la classica rete della crostata, mentre i restanti 2/3 andranno per la base (da stendere su un foglio di carta forno) ponendo cura che abbia un bordo di circa 1 cm.

Per la farcitura: 400 gr circa di ricotta di pecora (o mucca, a seconda delle preferenze) - 1 etto di cioccolato fondente tagliuzzato - 1 cucchiaio raso di zucchero a velo - 1 cucchiaio di sambuca.

Mescolare assieme tutti gli ingredienti e, una volta bene amalgamati, stendere la crema ottenuta sopra la base di pasta frolla. A questo punto, lavorare il restante terzo della pasta lasciato da parte, formando la rete con i budellini che andranno da un bordo all'altro della teglia. Completata la rete, spingere con il dito il bordo della base intorno, in modo da chiudere i budellini. Per ottenere un colore dorato della crostata,  spennellare sulla rete di pasta frolla, il tuorlo di un uovo. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa mezzora.


giovedì 1 marzo 2012

Ciao Lucio


Lucio Dalla ha significato la musica italiana, il cantautore italiano ascoltato per eccellenza nella mia famiglia, sin da quando ero piccola. I viaggi in macchina, gli amici, le mie inquietudini, la nostalgia, l'amore.
Il suo, a Lecce, è stato il primo concerto che ho vissuto in vita mia. L'ho ascoltato da sempre e sempre.
Dalla era vegetariano. Vidi un'intervista di qualche tempo fa, in cui diceva che uccidere gli animali gli sembrava una crudeltà, figurarsi mangiarseli poi... Questa è una particolarità che forse può esser compresa come elemento ulteriore di quella spiccata e delicata sensibilità che contraddistingueva il cantautore bolognese.
Strano effetto la sua morte...
Lucia

mercoledì 29 febbraio 2012

La ricetta di...

Per il terzo appunatmento con La ricetta di... posso contare su un contributo veramente speciale: la mia cara nonna Olga mi concede la ricetta dei carciofi al tegame. I suoi sono in assoluto tra i carciofi più buoni che abbia mai mangiato cucinati così.
I carciofi alla romana non sono un piatto semplice, nè tantomeno rapido: richiedono una presenza attenta durante la preparazione e vanno, oserei dire, "coccolati". Ecco perchè fanno parte del menù della domenica a casa di mia nonna e, quando disponibili al mercato, sono il vero must.
Ingredienti: 1 o 2 carciofi a persona (dipende da voi e dai vostri ospiti!) - prezzemolo - aglio - olio e sale

Pulite i carciofi dalle foglie esterne e dalla parte più fibrosa del gambo e non tagliate la punta di netto, ma piuttosto datele una forma leggermente a piramide. Poneteli, man mano che procedete con la capatura, a bagno in un recipiente con dell'acqua e un limone spremuto. Tritate finemente assieme aglio e prezzemolo. 
Lavate i carciofi e procedete con attenzione ad allargarne pian piano un poco il cuore. Qui mettete un pizzico di sale, una manciata del trito di aglio e prezzemolo, un filo d'olio e richiudete il fiore a ricomporlo, in modo che il condimento resti bene dentro. Dopo aver preparato così tutti i carciofi, prendete un tegame adatto alla quantità che andrete a cuocere: i carciofi, cioè, dovranno stare abbastanza stretti l'un l'altro, senza esagerare, ma in modo che si sostengano in piedi a vicenda. 
Aggiungete dell'olio nel fondo del tegame con circa 1 cm d'acqua e sistemateci dentro i carciofi con il gambo all'ingiù, cosicché il trito e l'olio all'interno di ogni carciofo restino bene dentro ad insaporire e non vadano subito dispersi in pentola. Pizzico di sale anche all'esterno e via con il gas a fuoco lento (e coperchio). Di tanto in tanto, girate i carciofi su di un lato, poi sull'altro e via di seguito, fino a cottura ultimata. 
Considerate che ci vorranno all'incirca tre quarti d'ora - quaranta minuti.

Un suggerimento: se, nel cuocere i carciofi, il liquido di cottura (consideratene non chissà quale quantità, ma sempre nell'ordine di un centimetro iniziale d'altezza del vostro tegame) dovesse finire prima del dovuto, aggiungete un poco di acqua,  sempre rigorosamente calda!

martedì 28 febbraio 2012

Sarde al gratin


Le protagoniste del piatto di oggi sono le sarde, ottimo pesce azzurro spesso snobbato (sorte comune ai pesci azzurri, probabilmente per una reticenza culturale che li ha da sempre considerati "pesce povero", avanzi del pescato, destinati ai pescatori e non al mercato dei signori) e assolutamente a buon mercato. 
Rispetto alle alici, le sarde hanno una dimensione maggiore che le rende perfette per la preparazione al gratin.

Ingredienti: sarde (consideratene 3/4 a testa, a seconda della grandezza) - pangrattato - limone - rosmarino - finocchietto selvatico - olio - pizzico di sale e pepe

Pulite e lavate bene le sarde, apritele a metà, eliminando la lisca. Mettetele a marinare per circa un'ora in una terrina con dell'olio extravergine d'oliva, il pepe e delle fettine di limone. Preparate il pangrattato per il gratin, mischiandolo al rosmarino tritato finemente e al finochietto spezzettato. Passato il tempo della marinatura, panate le sarde da entrambi i lati, aggiungete giusto un pizzico di sale e disponetele in una teglia rivestita di carta forno e irrorata con un filo d'olio (le sarde non sono tra i pesci più magri, perchè ricchi di omega 3).
Cuocete in forno preriscaldato a 200° per venti minuti - mezzora, finché le sarde non saranno ben dorate. Servite calde con una bella insalata fresca.

lunedì 27 febbraio 2012

Il rimedio della nonna vale sempre

Il post di oggi è del tutto anomalo...Sono tornata a casa dal lavoro nel pomeriggio come uno straccio: gambe indolensite, dolori muscolari, raffreddore. Insomma, la tanto temuta e fastidiosa influenza che tutti conosciamo.
Ovviamente la cosa non mi fa certo piacere e la prospettiva di restare a casa per qualche giorno (con la possibilità di riposarmi, certo, ma sempre influenzata...) non mi fa essere nel pieno delle forze culinarie ed esprimermi al meglio. Ecco quindi un suggerimento che -ogni volta che sto male- adotto per alleviare il senso del naso chiuso: i mitici fumenti della nonna!

Ingredienti: 2 rametti di rosmarino, salvia, timo, menta... (fate vobis).
Prendete quindi le erbe aromatiche di cui disponete a casa e fate un mix, senza esagerare per ognuna, che metterete in una pentola profonda con dell'acqua, a bollire. L'importante è che ci sia il rosmarino a primeggiare che, ricco di oli antisettici e antinfiammatori, è il vero toccasana in questi casi. Una volta che l'acqua sarà arrivata al bollore, spegnete l'infuso e lasciate riposare qualche minuto, giusto per stemperare ed evitare che il vapore vi dia fastidio al viso. Mettetevi seduti comodi con, di fronte a voi, la pentola per il fumento e, armati di asciugamano in testa a chiudere tutti i lati per concentrare al massimo il vapore nella vostra direzione (e di santa paziena...) inspirate! 
Ripetere l'operazione più volte al giorno e soprattutto la sera prima di andare a dormire, aiuta molto lo sfiammarsi delle mucose delle vie respiratorie. 

p.s.: una volta mi dissero di mettere, assieme alle erbe, delle gocce d'aceto nell'acqua: da evitare assolutamente! Se inizialmente la forza dell'odore dell'aceto sembrerà "stappare" magicamente il naso, la sua corrosività vi irriterà la pelle del viso!

p.s.2: domani si mangia! ;)

venerdì 24 febbraio 2012

Tutti al mercato!

Reperire le materie prime per un buon piatto è un compito che richiede pazienza, buona volontà  e una dose di giusta cura. Ovviamente tutto ciò implica un altro ingrediente fondamentale: il tempo. 
I ritmi di vita spesso (e forse non proprio volentieri...) ci obbligano a correre, correre, correre e il più delle volte dedicare la necessaria attenzione a cosa mettere nel carrello passa per molti in secondo piano.
E' a questo punto che si può riscoprire la bellezza (e il divertimento) del mercato: girare tra i banchi colorati, distinguere gli odori, partecipare al vociare dei venditori, stare all'aperto, stabilire una relazione di fiducia con chi ti vende il cibo..tutto sommato il mercato è una festa. E può essere l'appuntamento del fine settimana, quando forse ci si può concedere un momento per fare la spesa e optare per un contatto diretto con i produttori, piuttosto che con il banco frigo.
Certo, per rendere la festa ancora più giusta e pulita, è importante scegliere quegli spazi di incontro vero e proprio con chi coltiva e alleva secondo dettami di sostenbilità ambientale (e perchè no, sociale). 
Ben vengano quindi i gruppi di acquisto solidale, che potenzialmente hanno la forza di costituirsi come un impegno preso e seguito nel tempo, così come i molti i mercatini del bio a cui diverse realtà associative (e non) danno forza e concretezza. 
Lo spunto che vi lancio è quello dei mercati di Campagna Amica per esempio, degli appuntamenti collaudati e presenti spesso a cadenza settimanale -nel weekend- in tutta Italia, comprese le piazze delle grandi città, attraverso una rete di presidi sul territorio. 
Perchè non approfittare del buon caro sole degli ultimi giorni e sfruttare il sabato o la domenica per una spesa consapevole? Anche il gusto ringrazia.

mercoledì 22 febbraio 2012

La ricetta di...

Rieccoci per l'appuntamento di scambio e condivisione ricette e consigli mangerecci.
La proposta di oggi è un primo piatto appetitoso e di grande effetto. 
Partecipate anche voi e inviate la vostra ricetta!    lucia.soccorsi@gmail.com



La ricetta che vi propongo è la lasagna al salmone.
Visto che adoro la pasta e il salmone, questo è un modo perfetto per assaporarli insieme in modo diverso rispetto alle classiche pennette.
Prima di tutto la sfoglia. Chi può la faccia in casa, altrimenti mi è capitato di comprare quella già pronta che si cuoce direttamente in forno ed è venuta comunque molto bene, dovete solo ricordare che in quel caso bisogna mettere un pò di latte in più perchè serve più liquido per la cottura.

Non ci sono dosi e ingredienti precisi, io l'ho fatta ad occhio, vi do la base, poi ognuno si regolerà facendola in base al gusto e alle quantità

Ingredienti indicativi:
1 litro e mezzo circa di latte
farina e burro per besciamella
2 mozzarelle grandi
salmone direi 2 scatole medie, dipende da come vi piace
parmigiano grattuggiato
sfoglia

Per una teglia media, da sei belle porzioni, io utilizzo un litro circa di besciamella, questa si, fatta in casa!(scaldare un litro di latte, aggiungere un etto di burro precedentemente sciolto e mischiato ad un etto di farina, girare finchè non si addensa sciogliendo eventuali grumi, aggiungere sale e noce moscata)
Fare la besciamella; tritare la mozzarella; tagliare una metà del salmone in piccoli pezzetti ed aggiungere l'altra metà nella besciamella e frullare il tutto.
Chi vuole può utilizzare tutta la besciamella rosa, mischiata, oppure si può lasciarne una parte bianca ed alternare.
Mettere poca besciamella con un pò di latte giusto da sporcare il fondo della teglia.
Iniziate a mettere il primo strato di sfoglia, poi colare la besciamella (più o meno in base ai gusti), cospargere di mozzarella e salmone tritato, e un pò di parmigiano grattuggiato.
Proseguire fino all'ultimo strato dove metterete solo un pò di besciamella e latte per ammorbidire e far cuocere meglio la sfoglia in forno.

Questa lasagna è facile e buonissima, avrà un grande successo!!

Clara

domenica 19 febbraio 2012

Involtini di tacchino

   Gli involtini sono uno di quei piatti che preferisco: permettono una fantasia di preparazione e accostamento di sapori e si presentano in una forma che è ben più divertente e invogliante della piatta fettina.
Nel corso del blog proporrò diverse ricette di involtini, da quelli di carne o pesce ai tanti, colorati, a base di verdure. Oggi iniziamo con un classico tra i miei piatti: gli involtini di tacchino.

Ingredienti per 4 persone: le quantità qui di seguito sono per ottenere tre involtini medi a persona.

6 fette di petto di tacchino (chi preferisce potrà usare il petto di pollo, va bene comunque) - 6 fette di speck a metà del taglio (quindi nel pieno della lunghezza, e questo perchè ogni fetta andrà poi divisa a metà e utilizzata per farcire due involtini; viceversa, se le fette fossero più piccole, regolatevi per una fetta di speck per involtino) - 6 fette di formaggio di tipo dolce (provolone, caciotta ecc..) - mezzo bicchiere di vino bianco - rosmarino - olio - sale e pepe

Preparate un piano di lavoro in cui poter farcire le fette di petto di tacchino con lo speck e il formaggio e prima di rotolare gli involtini, date la giusta misura ai vostri ingredienti; per cui, tagliate le fette di tacchino, di speck e di formaggio a metà per ottenere complessivamente 12 parti di ogni componente.
Proseguite ponendo su ogni fetta di tacchino la parte di speck e di formaggio e rotolate il tutto ottenendo l'involtino che andrete a chiudere con uno stecchino (o spago da cucina). Mettete dell'olio in padella con del rosmarino, che profumerà il nostro piatto e, una volta caldo, disponete gli involtini, facendoli rosolare a fuoco alto un paio di minuti buoni per lato. 
A questo punto, sempre a fuoco alto, aggiungete il mezzo bicchiere di vino bianco e un pizzico di sale (io non lo metto sulla fetta al momento della preparazione, perchè ci sono già lo speck e il formaggio che insaporiscono la carne), lasciate sfumare e abbassate il fuoco per far completare la cottura.

  
Una volta cotti, servite gli involtini ben caldi, magari con purè per contorno.